Quarto paragrafo tratto dal resoconto analitico sull’epopea del cinema in 3D tracciato da Stefano Radice in un interessante articolo pubblicato sul numero del 30 agosto/15 settembre 2011 della rivista specializzata di Editoriale Duesse Box Office
Anche se è prematuro tirare le somme definitive per il 3D relativamente al 2011, è comunque possibile delineare un trend (in queste colonne non prendiamo in considerazione Captain America: Il primo vendicatore perché, mentre scriviamo, il film è ancora nel pieno del suo sfruttamento). Anche film importanti come Pirati dei Caraibi4 e Harry Potter e i doni della morte – parte 2 hanno dimostrato che non è la presenza del formato tridimensionale ad attrarre il pubblico ma che il 3D è un’opzione che lo spettatore sceglie o meno di prendere in considerazione.
E quest’anno di film sulla carta con molto appeal per il 3D ne sono usciti. A partire da Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del mare, per continuare con Cars 2 (di cui parliamo di seguito) e con Transformers 3. Disney si è detta soddisfatta per il fatto che Pirati dei Caraibi 4 abbia superato gli incassi del precedente episodio; fatto che è stato possibile grazie al 3D. Non si può non essere d’accordo; però bisogna anche sottolineare che solo il 55% delle presenze è stato portato dalle 530 sale 3D (il 46% del numero complessivo di schermi in cui il film è uscito) e queste, per effetto del prezzo più caro, hanno contribuito per il 64% degli incassi. Analoga la situazione per Transformers con il 3D che ha contribuito per il 56,6% delle presenze e il 65% degli incassi; va sottolineato che il film è stato distribuito da Universal in 462 schermi, pari al 55% del totale, da cui ci si aspettava una resa maggiore se è vero che l’Italia insieme alla Spagna è il mercato in cui il film ha ottenuto risultati al di sotto delle attese. Anche in questo caso, quindi, l’effetto traino del 3D non si è rivelato così determinante.
E per quanto riguarda l’attesissima parte finale della saga di Harry Potter? L’incasso del film, distribuito da Warner a metà luglio, è più che buono: oltre 20 milioni di euro a fine luglio. Ma il 3D quanto ha inciso? Warner ci ha puntato molto, distribuendo il film in 497 sale tridimensionali, praticamente il 50% del totale degli schermi in cui il film è uscito. Come si può vedere dalla tabella, le presenze 3D sono state, però, solo il 45%, con un’incidenza sugli incassi del 53,7%; quindi non è stato il 3D ad attrarre in sala il pubblico appassionato di Harry Potter.
Ma il 2011 è stato l’anno che ha visto l’uscita di molti (troppi?) film tridimensionali che la gente ha respinto. Pensiamo, ad esempio, a The Green Hornett (Sony) che non ha raggiunto il milione di euro così come Drive Angry (Warner), film non riusciti che neanche il prezzo maggiorato del 3D ha rivitalizzato. Anche un horror come Piranha (Bim) e il teen movie Street Dance (M2) hanno ottenuto performance deboli, 1,4 e 1,2 milio- ni di euro. In altri casi, invece, il 3D si conferma come tecnologia che corrobora gli incassi. Vale per tutti i film; in particolare I viaggi di Gulliver (Fox), Sanctum 3D (Eagle) o lo stesso Thor (Universal) non avrebbero raggiunto determinati risultati economici senza l’ausilio della stereoscopia. Ma una cosa è rinforzare gli incassi, un’altra attirare pubblico in più che mai sarebbe andato a vedere un film.
Alla fine di questa veloce analisi, quindi, possiamo dire che ormai, si sta affermando la tendenza che uno spettatore su due sceglie di vedere un film in formato stereoscopico mentre nel 2009, a fronte di un parco sale decisamente inferiore, due spettatori su tre sceglievano il 3D. Che sia in atto un fenomeno di ridimensionamento della capacità attrattiva del 3D è evidente; in attesa che arrivi Avatar 2, però, siamo fiduciosi che le major abbiano capito che è indispensabile che i prodotti in 3D siano di qualità superiore alla media per poter ottenere determinati risultati.
Continua a leggere lo speciale sulla parabola del fenomeno 3D:
1) 3D parabola di un fenomeno
2) Prima di Avatar e Alice in Wonderland
3) Qualcosa comincia a non funzionare
4) Un fenomeno ridimensionato
5) Animazione, meglio il 2D